- Questo evento è passato.
Roma dalla Via Felice ai quartieri dell’utopia negata
14 Novembre 2017 - 19:30 al 20:30
La città storica disegnata e progettata da Papa Sisto IV e in seguito da Papa Sisto V sono lo spunto per un incontro sui luoghi indennitari della Città di Roma al di fuori delle Mura aureliane.
Il primo incontro ha aperto questa serie di iniziative sull’ identità urbana oggi e ha visto confrontarsi sul tema l’Assessore alla Crescita Culturale, Luca Bergamo con la Prof.ssa Daniela De Leo, docente di Urbanistica, Università di Roma La Sapienza la Prof.ssa Marina Formica, Docente di Storia Moderna, Università di Roma Tor Vergata, il Prof. Rainaldo Perugini, Docente di Storia dell’Architettura, Università di Roma TRE, il prof. Claudio Strinati, Storico dell’arte, il prof. Antonino Saggio docente di Progettazione Architettonica e Urbana, Università di Roma La Sapienza. Il secondo incontro prenderà in esame alcune problematiche inerenti alle periferie.
L’attuale amministrazione pone al centro del governo del territorio la ricostruzione dei legami di comunità. La riattivazione dei quei meccanismi di partecipazione alla vita sociale ed economica è la sola in grado di restituire ad ogni abitante della citta la possibilità di esercitare in pieno i suoi diritti di cittadino. Come fronteggiare il degrado fisico e sociale dei “quartieri-ghetto” della periferia romana? Come ridisegnare un modello di identità urbana che superi la dicotomia della città storica e della città estesa? Forse mediante l’incentivazione di sistematici interventi di rinnovo e sostituzione del patrimonio immobiliare esistente agendo contemporaneamente sulla riqualificazione degli spazi pubblici. L’organizzazione e allestimento di piazze e altri luoghi pubblici pedonalizzati in tutti i quartieri della città, dotati di accesso libero wifi e attrezzati in modo da favorire il rinsaldamento dei legami di comunità e del sentimento d’identità locale può essere una delle risposte possibili. Inoltre potranno essere presi in esami gli interventi di riqualifica attraverso arte contemporanea e murales che hanno portato vistosamente l’attenzione della pubblica opinione sulla vita culturale delle periferie romane.