Quella che va in scena qui è una favola triste e nera, dove Geppetto, la Fatina e
Pinocchio danzano una danza strana, diversa dal Pinocchio di Collodi, ma forse
contenutavi in germe. Vi si agitano rabbia libertà e perversione, ma il tutto va
incontro a sofferti cambi di identità, che mettono in questione famiglia ruoli
pedagogia, per un finale inferno di riposo, nel trionfo del destino e del potere.
E giganteggia su tutti un personaggio in Collodi apparentemente marginale, la
lumaca (LUMI), che apre e chiude le danze: serva di scena, forse dea madre, forse
la morte. Ma sempre insieme pietosa e crudele, ineluttabile forza dell’ombra.
L’unica che sa. Non a caso Collodi la rappresenta sì lenta e imperturbabile, ma con
un lumicino in capo, simbolo della coscienza.

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